Via col progetto …….. geometri, benedetti geometri!

Dopo un po’ di parole è tempo di passare ai fatti, e allora: Via col progetto!

Dimenticavo di dirvelo, io di mestiere faccio il geometra. Già, il geometra, ossia il professionista più s-considerato (nel senso di poco considerato) del mondo. A torto, a ragione, boh!

Il geometra (se del catasto poi …) tra i professionisti direi che è secondo solo agli avvocati (certo per differenti motivi di opinione comune) quale protagonista di barzellette o di storielle spiritose/denigratorie.

A tal proposito, non so perché, mi viene in mente un aneddoto che mio padre (ciao povero papà) amava esporre e che aveva per protagonista il suo compare Bruno “ugaro”, il quale ai tempi della naja, forte della sua uniforme graduata, si vantò con una ragazza, bellunese o feltrina non ricordo, della sua nomina a caporale, e questa candidamente, ma con malizia tutta femminile, ben coi piedi per terra, esclamò: “ah caporale, tre gradi manco de un mussat” (caporale, tre gradi in meno di un asino), ovviamente scatenando l’ilarità generale degli astanti.

Sia chiaro, non ho niente di personale contro i caporali, nonostante la mia allergia alle divise e il mio atavico antimilitarismo (si sembra incredibile ma ci sono anche geometri antimilitaristi, e perfino, lo so per certo, geometri di sinistra, quella vera!), men che meno ce l’ho col povero vecchio Bruno del quale in fondo ho un ricordo affettuoso di uomo mite, anche quando, molto spesso, sbronzo.

In fin dei conti, se vi ricordate, persino il grande Totò volle distinguere tra uomini e caporali.

Beh, noi geometri siamo un po’ i caporali tra i professionisti, facciamo un po’ di tutto, con buona pace e molta rabbia dei colleghi con i titoli più altisonanti, non sempre bene certo, ma per quel poco bene il merito va sempre ad altri, sergenti e ufficiali, e per contro non ci viene risparmiato mai l’addebito degli errori. Si insomma, il geometra come il caporale ha gli stessi meriti della bassa truppa con in compenso maggiori colpe e responsabilità!

Ed è così, per esempio, che sembra che ci dobbiamo assumere le colpe di tutto quanto di brutto sia stato fatto in questo paese dal dopoguerra ad oggi. E dio solo sa se di colpe ne abbiamo! Non tutte però e non solo nostre direi.

Di certo c’è che questo bel paese è stato offeso.

Comunque sia oggi siamo in gioco, anche noi geometri, o almeno quelli di noi che hanno la volontà di farlo, per invertire la tendenza, e forse ci siamo anche arrivati prima di colleghi archingegneri, meno avvezzi a rivedere convinzioni e dogmi saldamente radicati.

Spezzata questa lancia a favore dei geometri (e pensare che non mi stanno neanche tanto simpatici) è deciso che, per risparmiare, il progetto della casanelcampo sarà assegnato proprio ad un geometra, e visto che quel geometra è il sottoscritto, il risparmio sarà sicuramente consistente!

In fondo il geometra rispetto ad altri professionisti incute anche meno soggezione, è più facile che ascolti semplicemente i bisogni degli utenti, senza tante velleità d’artista o rigidità da strutturista, e per la casanelcampo penso ci sia più bisogno di semplice funzionalità piuttosto che di elevata “architettura”, chissà.

E allora, assegnato l’incarico, è giunto proprio il momento di dire “via col progetto”!